Slow e sostenibile, responsabile e open-air: così l’Italia si prepara al rilancio
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Slow e sostenibile, responsabile e open-air: così l’Italia si prepara al rilancio

Da Nord a Sud, le Regioni puntano con sempre maggiore convinzione su un turismo non solo sostenibile, ma anche responsabile e rispettoso dei luoghi. Il caso studio del Veneto.

Analisti e organizzazioni internazionali concordano che, nonostante le varianti e le limitazioni adottate da alcuni Paesi, il 2022 sarà un anno positivo per il turismo. E le Regioni italiane sono pronte a cogliere le opportunità del rilancio, puntando anche sulla sostenibilità. Un caso studio di Regione particolarmente attiva su questi temi è il Veneto.

 

“Abbiamo avviato un importante lavoro sui nostri 9 siti UNESCO – commenta l’Assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner – le Dolomiti, l’Orto Botanico di Padova, Venezia e la sua laguna, la città di Verona, Vicenza e le ville del Palladio, i siti palafitticoli, le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, le opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo e il più recente, il ciclo di affreschi pittorici di Padova Urbs Picta, cui si unisce il riconoscimento del Monte Grappa a Biosfera Unesco. In entrambi i casi allo sviluppo turistico corrisponde un’attenzione massima nei confronti del territorio e dell’ambiente. Un impegno che potrebbe essere coronato dalla candidatura ad ospitare la Borsa internazionale dei siti Unesco. 

 

Alcuni Comuni hanno aderito all’iniziativa promossa dalla Direzione Turismo della Regione del Veneto, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, finanziata con i fondi europei del progetto ‘Take it Slow’, per il quale sono stati assegnati al Veneto oltre 370mila euro. Il progetto mira a promuovere e incentivare il turismo lento, sostenibile e accessibile lungo tutta la costa adriatica. Altre realtà stanno invece pensando alla certificazione GSTC, il Consiglio Globale del Turismo, ente certificatore delle politiche e partiche sostenibili”.

 

“Il cicloturismo, inoltre, rappresenta un’opportunità concreta di rigenerare l’offerta. Insieme alle Province e ai Comuni lavoriamo allo sviluppo della rete ciclabile, ad esempio prosegue il progetto Cycling in the Land of Venice. Proprio per questo è stata elaborata la Carta dei servizi per i club di prodotto del Bike. Forme di turismo slow sono state incentivate con l’avvio del Progetto Cammini: il Veneto rappresenta una destinazione molto attrattiva per i camminatori e potenzialmente può intercettare il 53% dei camminatori italiani. I percorsi Horse, Trek e MTB rappresentano tre prodotti strategici della via della Pre Alpi che tocca ben 12 territori, dal Monte Grappa alla Valpolicella, il Garda e ancora le Piccole Dolomiti e Asiago”.

 

Numerosi altri progetti che sono stati avviati in questi anni. Nel 2020 la Regione ha approvato la Carta dell’Accoglienza e dell’Ospitalità che si rivolge alle imprese della filiera turistica, ma punta anche al coinvolgimento degli ospiti. “Questo strumento riassume in un vero e proprio decalogo, declinato per le diverse tipologie dell’accoglienza turistica, i valori fondanti per un turismo di qualità. Il Veneto vuole essere una destinazione: per tutti, affidabile, autentica, competente, connessa, bella, informata, sicura, rispettosa e sostenibile”, prosegue Caner.

 

“Pensata prima dell’emergenza, la Carta è oggi ancora più preziosa per rafforzare la cultura dell’accoglienza. Il documento parte della consapevolezza che ‘Noi siamo la destinazione’: lo siamo quando al desk o alla biglietteria salutiamo sorridenti nella lingua del cliente, quando ci offriamo di dare indicazioni ad un turista, quando curiamo con orgoglio piazze e vie accoglienti. Noi possiamo fare la differenza nel rendere le destinazioni della nostra regione un’esperienza fonte di benessere, crescita, arricchimento economico e culturale per la comunità locale”.

 

Un’Italia in grande spolvero, quindi, che sarà sotto i riflettori a BIT 2022, in presenza a fieramilanocity da domenica 10 a martedì 12 aprile.