Dal food ai motori, all’arte e la cultura: i ‘distretti produttivi’ per rilanciare il turismo
News

Dal food ai motori, all’arte e la cultura: i ‘distretti produttivi’ per rilanciare il turismo

I sistemi turistici locali esistono da anni, ma oggi presentano un nuovo potenziale da sviluppare in vista della ripresa. Meglio se in sinergia con i distretti produttivi. E non solo quelli enogastronomici.

Sono già diversi anni che i territori promuovono i distretti anche nel turismo. Spesso valorizzando le sinergie con le produzioni locali. Le Strade del Vino e le Strade dell’Olio sono ottimi esempi di come una produzione strettamente connessa a un territorio – in questo caso più un terroir che un distretto – possa trasformarsi in una vocazione turistica. E, in un Paese che vanta il record mondiale di prodotti alimentari a denominazione protetta, non esiste praticamente un solo angolo che non abbia un prodotto tipico da valorizzare. Grazie alla sinergie tra BitMilano, TUTTOFOOD e HostMilano, Fiera Milano rappresenta un punto di riferimento e integrazione tra le filiere del turismo, del food e dell’ospitalità.

 

Oggi però, in vista della ripresa post-pandemia, è il momento di spingere sull’acceleratore per cogliere potenzialità non ancora sviluppate. Anche oltre il food le possibilità sono pressoché infinite: pensiamo alla Motor Valley emiliana, alla rete dei musei aziendali della Lombardia (dove altro nel mondo si potrebbe trovare un museo dedicato alle macchine per caffè?) o nel Triangolo della Moda del Veneto, per non parlare degli innumerevoli percorsi legati alle grandi epoche o personaggi della nostra storia dell’arte.

 

Da distretti produttivi a destinazioni turistiche? Potrebbe essere questa quindi una delle chiavi per rilanciare l’incoming Italia puntando anche a una ripresa del turismo domestico. Una opportunità che può fondarsi su una lunga tradizione e una solida base giuridica. I distretti produttivi sono uno dei fattori chiave che, a partire dal dopoguerra, hanno abilitato la rapida trasformazione del nostro Paese da economia ancora sostanzialmente agricola a potenza industriale. La loro importanza è tale che per disciplinarne lo sviluppo è stata varata una legge apposita, la n. 317/91 che li definisce come “aree territoriali caratterizzate da elevate concentrazioni di piccole imprese con una particolare specializzazione produttiva, e dove esiste un particolare rapporto tra presenza di imprese e popolazione esistente”.

 

Anche se ci si riferisce in genere ai distretti industriali – dai più noti come il distretto dell’arredo in Brianza a quello dell’occhialeria di Belluno, fino ai più recenti ma altrettanto di successo come il distretto dell’aerospaziale in Puglia – a molti non sfuggirà che una simile definizione descrive perfettamente anche molte destinazioni turistiche del Bel Paese. E infatti già l’anno successivo la disciplina si è ampliata all’industria turistica con la legge 488/92, che ha istituito i Sistemi Turistici Locali, veri e propri distretti turistici che introducono anche nel turismo il concetto di integrazione tra le PMI caratterizzante dei distretti industriali. Un patrimonio che in questa fase storica presenta sicuramente un ulteriore potenziale da valorizzare.

 

Tutte le opportunità di rilancio dell’Italia saranno approfondite e valorizzate a Bit 2021, a fieramilanocity dal 9 all’11 maggio prossimi.