Le fiere: tra qualita’ e destagionalizzazione, un valore aggiunto per il turismo italiano
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Le fiere: tra qualita’ e destagionalizzazione, un valore aggiunto per il turismo italiano

Con oltre 1000 expo annuali, il turismo fieristico genera più di 10 miliardi di euro l’anno. La Ministra Santanché “La fiera ha nel suo core il rapporto fisico che c’è tra le persone, nello stringere le mani, nel vedere e toccare i prodotti che si espongono”.

Fiere ed Expo rappresentano un notevole catalizzatore di affari e opportunità per le aziende, nonché uno dei principali propulsori per il turismo d'affari, caratterizzato da una notevole capacità di spesa e movimentazione di persone. Secondo quanto riportato da Aefi, Associazione Esposizioni e Fiere italiane, ogni anno si svolgono in Italia più di 1000 manifestazioni fieristiche che coinvolgono 200.000 imprese italiane, e più di 25.000 imprese estere, per un ammontare di oltre 20.000.000 visitatori: si tratta di un sistema in grado di generare un impatto economico significativo e di stimolare la crescita sia a livello locale che internazionale

 

Non stupiscono perciò i risultati emersi dal rapporto Prometeia-Aefi, presentato lo scorso 7 giugno al Tempio di Adriano di Roma, in occasione della Giornata mondiale delle Fiere e dei 40 anni dell’Associazione: il turismo fieristico genera in Italia un valore della produzione di oltre 10 miliardi di euro l’anno, corrispondenti a un valore aggiunto di 4,8 miliardi e un impatto occupazionale quantificabile in almeno 90mila addetti. Questo, come specifica Aefi, significa che ogni euro speso dai visitatori delle varie expo italiane, frutta 2,4 euro in produzione e 1,1 euro di valore aggiunto per l’economia turistica nazionale.

 

La Ministra del Turismo Daniela Santanché, intervenuta all’evento, ha evidenziato del resto il ruolo fondamentale filiera fieristica nella destagionalizzazione del turismo. “Da ministro del Turismo - ha sottolineato - ho sempre detto che le fiere sono un segmento importante per il comparto: non solo per la promozione del territorio, ma anche perché vengono fatte in periodi dell’anno dove non ci sono picchi e, quindi, aiutano a destagionalizzare e a stabilizzare di più i lavoratori. Le fiere - ha proseguito - aumentano inoltre la qualità del nostro turismo, perché portano un turista di qualità, che ha una capacità di spesa più alta”. Il settore, difatti, coinvolge un tipo di turista che si sposta principalmente durante la bassa stagione e registra una spesa superiore del 60% rispetto alla media.

 

Le fiere, come BIT del resto, rappresentano un segmento importante per il turismo non solo per la promozione diretta del territorio ma anche – ha evidenziato Santanché stessa- perché la loro essenza sta nel rapporto fisico tra le persone e nel far conoscere da vicino i loro prodotti.